Intervista a Mas Denis
Trovo che il motto Nazionale dell’Indonesia “Bhinneka Tunggal Ika” ovvero “Uniti nella diversità” sia l’ideale anche per L’AIPS perchè esprime perfettamente quella che sarà la nostra forza.
– Mas Denis Brecevaz/ Presidente AIPS
1. Perchè hai investito il tuo tempo in questo progetto
In Indonesia c’è una parola “Silaturahmi” che si può tradurre con: fratellanza, amicizia, incontro, viene usata per sottolineare uno degli scopi più importanti del Pencak Silat ovvero usare la disciplina per connettere la gente in modo pacifico, giocoso, con rispetto reciproco e condivisione genuina. Unità nella diversità, un mezzo per creare amicizia, armonia, fratellanza fra i popoli.
Questo è stato uno degli insegnamenti più belli ricevuti dalla comunità del Pencak Silat tradizionale giavanese che ho avuto l’onore di frequentare. Creare una situazione analoga nel nostro Paese sarebbe l’ideale per uno sviluppo “sano” della disciplina.
2. Quando nasce l’AIPS?
Tutto ebbe inizio nel 2005 quando accettai l’invito, da parte della Federazione Francese, a partecipare con un team in rappresentanza dell’Italia all’’International Pencak Silat Open Championships, importante evento sportivo (una ventina di Nazioni presenti) previsto a Parigi dal 25 al 27 marzo.
La consideravo un’importante occasione per conoscere altre realtà, vedere come funzionava il PS negli altri Paesi e soprattutto una possibilità di confronto per comprendere l’effettivo livello tecnico raggiunto dalla mia scuola dopo otto anni di pratica (ho iniziato a insegnare il Pencak Silat nel 1997).
Fu così che avvenne l’esordio del primo Team Italiano sul palcoscenico internazionale, con una dimostrazione di combattimento tradizionale eseguita assieme a una decina dei miei allievi fra i quali l’attuale vicepresidente dell’AIPS il giuliano Sergio Postogna.
Fino a quel momento il movimento del Pencak Silat Italiano era praticamente sconosciuto e non considerato dalla comunità internazionale, erano tutti molto curiosi di vedere cosa sapevamo fare. I complimenti ricevuti a fine esibizione dai pesilat e Guru presenti ci diedero soddisfazione e conferme importanti ma anche la consapevolezza di essere solo all’inizio di un lungo cammino.
In quei giorni incontrai per la prima volta Guru O’ong Maryono una persona straordinaria che poi sarebbe diventato mio mentore, maestro e amico fraterno. L’AIPS nasce l’anno successivo (2006) su sua iniziativa con l’obiettivo di creare anche nel nostro Paese un centro autorevole, punto di riferimento per gli appassionati della disciplina.
In quel periodo lavorava per la Federazione Internazionale PERSILAT e sosteneva l’importanza di unire le scuole italiane (unità nella diversità) e sviluppare anche l’aspetto sportivo oltre a quello tradizionale. Dopo aver parlato con i suoi superiori, decisero di affidarmi l’incarico di fondare la Federazione Italiana.
3. Come mai solo ora avete reso pubblica l’iniziativa?
Per fare una Federazione ci devono essere prima dei club da poter associare con Maestri aventi i nostri stessi obiettivi e valori altrimenti non si può fare. Nel 2006, il pencak silat era quasi sconosciuto nel nostro Paese, c’erano solo poche scuole che praticavano esclusivamente il bela diri (autodifesa) ignorando o quasi gli altri aspetti della disciplina.
Era necessario attendere il giusto momento. In questi anni si sono formati nuovi maestri e nuove scuole si sono radicate sul territorio, adesso che la Persilat ha iniziato ufficialmente il percorso richiesto dal CIO per farla diventare una disciplina olimpica è necessario, perchè i numeri sono fondamentali, riunirle in un’unica piattaforma/organizzazione per far sapere in modo ufficiale alle organizzazioni internazionali quanti siamo.
4. Nel 2019 avete partecipato al Campionato d’Europa in Olanda?
Prima di presentarci ufficialmente come Federazione/Associazione sportiva e proporre alla platea italiana l’aspetto sportivo del Pencak Silat era necessario formare un gruppo di lavoro, prepararci a dovere e fare esperienze a riguardo. La partecipazione a un campionato internazionale faceva parte di questo percorso.
L’esito è andato ben oltre ogni più rosea aspettativa, il 12 e 13 ottobre 2019 all’esordio presso i campionati Europei open a Den Haag (Olanda) il primo team della neonata Nazionale italiana sale sul podio con il terzo posto nella categoria artistica (forme a solo) “Jurus Tunggal” con Francesco Desomaro dell’Accademia Arcipelago Pencak Silat di Udine. Entrando così ufficialmente nel medagliere delle competizioni internazionali della disciplina, un passo storico per le arti marziali del nostro Paese.
In quell’occasione si è tenuta una riunione con il Presidente della Federazione Europea Bapak Aidinald Alrashid a cui hanno partecipato oltre a me nel ruolo di Presidente anche Sergio Postogna in quello di Vicepresidente dell’ Associazione/Federazione Italiana e Olivier Blancquaert Presidente della Federazione Francese. Durante l’incontro si sono messe le basi per rendere operativa l’organizzazione dell’AIPS.
5. Credi di avere l’autorevolezza e le competenze necessarie per svolgere l’incarico?
Mi era ben chiaro fin dall’inizio che per poter parlare (e per essere ascoltato) dai vari Maestri italiani, dovevo presentarmi con un curriculum autorevole. Le esperienze che fai e come le fai dicono chi sei. Il mio percorso di studio è trasparente e credo sia sufficiente per presentarmi oggi con serietà alle diverse realtà del PS Italiane.
6. Puoi essere più preciso a riguardo?
Studio le arti marziali da oltre quarant’anni, dal 1996 mi dedico al Pencak Sila. Fino al 2005 ho studiato e collaborato con il Maestro M.Maltese uno dei pionieri della disciplina, poi sono diventato discepolo del leggendario Dewan Guru O’ong Maryono. Con lui ho studiato per 7 intensi anni, ho viaggiato in Indonesia per conoscere le radici della disciplina, la cultura, l’arte, la storia e la realtà attuale del Pencak Silat indonesiano.
Ho partecipato a importanti festival tradizionali a Giava centrale, dove ho avuto modo di conoscere e allenarmi con numerosi Guru di altri stili. Per merito del mio Maestro O’ong ho partecipato all’inaugurazione di nuovi Perguruan e persino a un matrimonio tradizionale di un Maestro appartenente alla comunità di Madura.
Nel 2012 a Jakarta presso il Padepokan (Centro Nazionale del Pencak Silat) ho svolto l’esame di qualifica per essere certificato ufficialmente dalla Keluarga Pencak Silat Nusantara una delle 10 scuole storiche riconosciute dal Governo Indonesiano. Ovviamente non ho mai smesso di studiare, ieri come oggi.
7. Dal 2006 a oggi cosa hai fatto per il movimento del Pencak Silat italiano?
Prima di pensare a fondare una Federazione era necessario far conoscere la disciplina. C’era bisogno di informazione e formazione. Nell’attesa che i tempi fossero maturi mi sono dato da fare per divulgare la disciplina, formare istruttori e aprire nuove scuole. In questi anni mi sono dedicato a questo, per mezzo di esibizioni pubbliche, seminari divulgativi, corsi di formazione, articoli di giornale, attraverso internet con video, siti web e social network. Considerando che il pubblico italiano era interessato sopratutto all’aspetto “Bela diri”, decisi che era questo il mezzo iniziale per far conoscere la disciplina, per poi passare all’aspetto artistico e infine a quello sportivo.
Adesso abbiamo un gruppo di bravi Pelatih bantu (allenatori/istruttori) e sette scuole (kpsNusantara style) attive in diverse città italiane da nord a sud: Ronchi dei legionari, Trieste, Udine, Ferrara, Milano, Napoli, Bari.
8. Da chi è formato il Team Italia?
I co-fondatori dell’AIPS sono ragazzi con cui lavoro da anni, sono quasi tutti insegnanti provenienti dall’Accademia Arcipelago, hanno una loro scuola, passione e volontà di lavorare per il bene comune. Hanno capito l’importanza di quello che stavamo facendo e si sono resi disponibili, dimostrandolo con i fatti.
9. Perchè sui certificati c’è scritto Federazione mentre voi vi chiamate Associazione?
La prima organizzazione è stata fondata nel 2006 con il nome “Federazione Italiana Pencak Silat” il termine “Federazione” è stato poi sostituito nel 2020 con “Associazione” per rispettare le indicazioni del CONI.
Iil termine Federazione è riservato esclusivamente alle discipline olimpiche, per poterlo usare dobbiamo attendere che il percorso verso i Giochi Olimpici si concluda positivamente. Fino a quel momento useremo il termine Associazione.
10. Come intendete sviluppare l’aspetto sportivo?
Collaborando con tutti i maestri/scuole che vogliono condividere con noi questo percorso. Creando Team Nazionali preparati per gareggiare con successo nelle competizioni internazionali. Organizzando tornei, corsi di formazione specifici e altre iniziative.
11. Perchè gli insegnanti/club di Pencak Silat dovrebbero iscriversi e supportare l’AIPS ?
Perchè questo progetto nasce per il bene di tutta la comunità del Pencak Silat italiano. Sviluppare il settore sportivo coinvolgendo i giovani significa investire sul futuro, creare e far parte di una comunità forte che collabora per il bene del Pencak Silat fa fiorire opportunità di crescita personale e professionale, i motivi sono tanti, non ultimo quello di contribuire con i fatti al riconoscimento olimpico della nostra disciplina, mi auguro che i Maestri italiani siano consapevoli dell’importanza di riuscire a portare il Pencak Silat alle Olimpiadi, darebbe una visibilità, un’accelerata impensabile a tutto il movimento.
Non scordiamo che iscriversi all’AIPS significa rendere noto agli Organi ufficiali che esistiamo. Il Comitato Olimpico Internazionale vuole sapere quante associazioni e quanti atleti praticano PS nel mondo (i numeri sono fondamentali per il riconoscimento), L’AIPS è il centro di raccolta dati per l’Italia, i nominativi di tutti i nostri membri (affiliati) vengono trasmessi alla Federazione Europea e alla Federazione Internazionale PERSILAT dove vengono raccolti assieme agli altri provenienti da tutti i club del mondo affiliati alle rispettive Federazioni Nazionali (riconosciute dal NOC) per poi essere comunicati al CIO.
12. Siete un ‘organizzazione a scopo di lucro?
Assolutamente no. Finora ci siamo autotassati per rendere operativo il tutto, per versare le quote di iscrizione alla Federazione Internazionale, per corsi di formazione, viaggi, sito web e varie. Adesso per crescere sempre di più, per organizzare tornei o raduni su territorio, per preparare e far competere il Team Nazionale nelle varie competizioni internazionali ecc.. abbiamo bisogno di fondi. Le quote di affilamento sono necessarie per coprire le spese e investire sulle future attività o interessi comuni.
Mas Denis
- Classe 1964
- Co-fondatore e primo Presidente dell’Associazione Italiana Pencak Silat.
- Caposcuola dell’Accademia Arcipelago Pencak Silat, insegna dal 1997.
- Allievo del Dewan Guru O’ong Maryono.
- Diplomato nel 2012 in Indonesia presso il Padepokan (Centro Nazionale del Pencak Silat) nello stile KPS.Nusantara.